L'autore torna in libreria con Il giorno perduto. Racconto di un viaggio all'Heysel, per le Edizioni 66thand2nd. Un romanzo ispirato alla tragedia dell'Heysel, scritto a quattro mani con l'autore inglese Anthony Cartwright.
«Lo scrittore che vive sotto dittatura o sotto il terrore per ricevere attenzione non può occuparsi di cose come il matrimonio, il divorzio, la crisi di mezza età, la morte del padre. Se lo fa, lo fa in romanzi in cui la cornice è la situazione storica del suo paese. Lo dice André Brink in una recente intervista rilasciata a Pulp. Brink è sudafricano e dice che è contento che non ci sia più l´apartheid così può scrivere i romanzi come piace a lui e cioè con meno attenzione al sociale e più attenzione ai ghirigori del suo cervello. Dice che adesso si sente davvero uno scrittore. Prima, per essere letto e premiato, doveva sempre fare l´impegnato. Povero Brink. E poveri noi adesso.»
«Sono pochi, pochissimi i libri che terminano con l'ultima riga, e sono i più crudeli, perché non ti danno il tempo di salutare la storia, i personaggi, di distaccarti con la lentezza e la malinconia che inevitabilmente caratterizzano la fine, quando conti le pagine per vedere quanta storia puoi trascorrere ancora insieme all'autore.»
Buk Festival per editi, inediti e poesie. Scadenza a fine luglio.
Premio Babel per la traduzione per un giovane traduttore letterario italiano. Scade il 30 giugno 2016.